Fisiomed

La lombalgia, più comunemente detta mal di schiena, è un disturbo comune che coinvolge i muscoli e le ossa della schiena. Essa colpisce, ad un certo punto della loro vita, circa il 40% delle persone. La lombalgia può essere classificata per durata, come acuta (dolore di durata inferiore alle 6 settimane), sub-cronica (da 6 a 12 settimane) o cronica (più di 12 settimane); la lombalgia acuta è anche nota popolarmente come colpo della strega.

La condizione può essere ulteriormente classificata dalla causa di fondo del dolore, che può essere meccanica o non.

Trattamento non specifico della lombalgia acuta è in genere effettuato tramite misure conservative, quali il ricorso a farmaci per il dolore e la prosecuzione delle normali attività se risultano possibili.

L’assunzione di medicinali è raccomandata esclusivamente per la durata della sintomatologia acuta, o per riacutizzazioni, e sotto stretto controllo medico, con il paracetamolo come farmaco di prima scelta seguito da altri FANS.

Per coloro che non sperimentano miglioramenti con tale trattamento conservativo, vi sono altre opzioni disponibili (come suggerito dalla terapia del dolore): gli oppioidi possono rivelarsi utili nel caso in cui i semplici antidolorifici non diano i risultati sperati, tuttavia essi non sono generalmente raccomandati, almeno nelle fasi iniziali della patologia, per i loro effetti collaterali.

La chirurgia può essere utile nei pazienti con dolore cronico e disabilità correlati a patologie a carico del disco. L’intervento chirurgico può essere altresì raccomandato in coloro che presentano stenosi spinale. La lombalgia spesso influenza l’umore, il quale può essere migliorato tramite la psicoterapia e/o l’assunzione di antidepressivi.

Tecnica di sollevamento consigliata per evitare il mal di schiena

Non sono ancora stati determinati metodi efficaci per prevenire il mal di schiena.[5] L’esercizio fisico è probabilmente utile nel prevenire le recidive nei soggetti con dolore che dura più di sei settimane. Vi sono poche evidenze che le cinture lombari siano più utili per evitare il mal di schiena rispetto all’utilizzo di corrette tecniche per sollevare i pesi. L’uso di plantari non aiuta nella prevenzione.

Trattamento

Il trattamento del dolore lombare dipende da quale ne sia la causa: meccanica, non meccanica o dolore trasmesso.

Per il dolore acuto che causa solo problemi lievi o moderati, gli obiettivi focalizzati nel ripristinare la normale funzionalità, far tornare l’individuo al lavoro e ridurre al minimo il disagio; tale condizione normalmente non è grave e si risolve senza particolare trattamenti.

Fornire ai pazienti con capacità di coping rassicurazioni sull’esito è utile per accelerarne il recupero. Per quelli con lombalgia cronica o sub-cronica, programmi di trattamento multidisciplinari possono essere d’aiuto.

Attività fisica

In generale, aumentare l’attività fisica viene solitamente consigliato; tuttavia non appare chiaro il beneficio circa il dolore o nella disabilità quando essa viene utilizzata nel caso di un episodio acuto.

Per il dolore acuto vi è una evidenza di moderata qualità che consiglia di camminare.

Il trattamento secondo il metodo McKenzie è in qualche modo efficace per la recidiva di lombalgia acuta, ma il suo vantaggio nel breve termine non appare significativo.

Vi sono prove sperimentali che sostengono il ricorso alla terapia termica per i casi acuti e sub-cronici di lombalgia, tuttavia vi sono poche evidenza che suggeriscano l’uso del calore o del freddo per il dolore cronico.

Una debole evidenza suggerisce che le cinture lombari possano diminuire il numero di giornate lavorative perse, ma esse non possono essere d’aiuto per contrastare il dolore.

Terapie che impiegano ultrasuoni e la terapia con onde d’urto non sembrano efficaci e pertanto non sono raccomandate.

Terapie basate su particolari esercizi fisici sono efficaci per ridurre il dolore e migliorare la funzione nei pazienti con lombalgia cronica.

Sembra anche che possano ridurre i tassi di recidiva a sei mesi dopo il completamento del programma, migliorando la funzione a lungo termine.

Non vi sono prove che un particolare tipo esercizio sia più efficace di un altro.[52] La tecnica Alexander appare utile per il mal di schiena cronico[53] e non vi sono prove sperimentali per sostenere il ricorso allo yoga.

La stimolazione nervosa elettrica transcutanea (TENS) non si è dimostrata efficace nella lombalgia cronica e anche la ricerca di prove a sostegno per l’uso di plantari è stata inconcludente.

La stimolazione del nervo periferico, una procedura minimamente invasiva, può essere utile nei casi di lombalgia cronica che non risponde ad altri trattamenti, anche se non risulta efficace per ridurre il dolore che si irradia nella gamba.

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